Leda non c’è più. Non entrerà più ogni mattina nella sede dell’Associazione con la sua cartella piena di fogli, appunti, ritagli di giornale e con il cellulare all’orecchio a concordare date, appuntamenti, iniziative; non uscirà più il sabato, tutti i sabati dell’anno, con i bambini del Nido di Rebibbia.

E’ una perdita irreparabile per tutti, ma ciò che lascia in ciascuno di noi volontari resterà nel tempo: un modello di vita, un modo di stare al mondo, una testimonianza di ciò che deve essere.

La sua morte è coerente con la sua vita. E’ stata colta da malore all’uscita dal carcere di Regina Coeli , pronta a prendere l’autobus per andare in quello di Rebibbia. Inevitabile pensare a Enrico Berlinguer o a Luigi Petroselli.

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