COMUNICATO STAMPA

ANCHE IN CARCERE SI RICORDA PIER PAOLO PASOLINI

venerdì 4 dicembre ore 15,30 – Casa Circondariale Rebibbia Femminile via Bartolo Longo

TRIBUTO A PIER PAOLO PASOLINI “DOVE ACQUA DI TEVERO S’INSALA

del poeta Lillo Di Mauro

musiche: Marco Cinque – Giuseppe Natale

immagini: Silvia Di Domenico

La vita, le opere e la morte del grande poeta raccontate in prima persona

“Erano in sei quella notte all’idroscalo. Mentre uno mi teneva bloccato, in due hanno iniziato a picchiare Pasolini con mazze e bastoni. Lo sentivo gridare aiuto, poi è finito a terra e un’Alfa uguale a quella che lui guidava lo ha investito”. Questa la versione di Pino Pelosi, sentito in procura dal pm Francesco Minisci come persona informata sui fatti in merito all’omicidio di Pierpaolo Pasolini, morto all’idroscalo di Ostia la notte fra il primo e il 2 novembre del 1975. – Pino la rana (Pino Pelosi)

I giornalisti possono presentarsi all’ingresso dell’istituto muniti di documento di riconoscimento e della testata di appartenenza

informazioni 333481097 A Roma Insieme

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CHIESA VALDESE

Siamo lieti di poter annunciare che la Chiesa Valdese ha approvato la nostra richiesta di finanziamento Otto per Mille 2015 per il Progetto per l’ampliamento dellaBiblioteca di Leda che abbiamo realizzato l’anno scorso nella Sezione Nido della Casa Circondariale femminile di Rebibbia.

Il loro sostegno ci permetterà di realizzare delle attività con i bambini e le mamme e soprattutto di poter portare altri libri per ampliare la biblioteca, sia nella Sezione Nido che nella sala colloqui dove si recano in visita i bambini più grandi delle madri detenute.

Siamo orgogliosi e grati alla Chiesa Valdese per aver nuovamente dato fiducia al nostro progetto in cui crediamo molto.

VI SEGNALIAMO QUESTA INIZIATIVA

Siamo un gruppo di ragazzi rom e sinti, non rom, italiani e stranieri, uniti nell’intento di proporre una nuova pagina per il nostro paese, l’Italia.

Vogliamo portare all’attenzione dei media il Manifesto da noi stilato e presentato presso il Senato della Repubblica.

Lavoriamo insieme per un’Italia più giusta.

Invitiamo alla divulgazione del Manifesto (in allegato, oltre ad un breve video promozionale) e delle proposte contenute: toccano temi relativi a giovani, scolarizzazione, lavoro e diritto alla casa.

Per un’informazione senza pregiudizi.

 

visualizza il bando

Roma: firmato un protocollo sulla “Casa famiglia protetta” intitolata a Leda Colombini

[vc_row full_width=”” parallax=”” parallax_image=””][vc_column width=”1/1″][vc_message message_box_style=”standard” style=”rounded” message_box_color=”orange” icon_type=”fontawesome” icon_fontawesome=”fa fa-heart” icon_openiconic=”vc-oi vc-oi-dial” icon_typicons=”typcn typcn-adjust-brightness” icon_entypo=”entypo-icon entypo-icon-note” icon_linecons=”vc_li vc_li-heart” icon_pixelicons=”vc_pixel_icon vc_pixel_icon-alert” css_animation=”appear”]È stato sottoscritto oggi il protocollo d’intesa per l’avvio del progetto della Casa famiglia protetta del Comune di Roma. A firmarlo sono stati il Capo del Dap Santi Consolo, l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Roma Francesca Danese e il segretario generale Fondazione Poste Insieme Onlus, promossa da Poste Italiane, Massimiliano Monnanni.

A pochi giorni dal sopralluogo effettuato da Santi Consolo e da Francesca Danese nella villa sottratta alla criminalità organizzata, situata a Roma in via Kenya 72, per verificare l’idoneità della struttura destinata ad accogliere la prima Casa famiglia protetta, il protocollo formalizza l’impegno dei sottoscrittori per il completamento delle procedure di apertura nei tempi stabiliti dal cronoprogramma già concordato.

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IL SOTTOSEGRETARIO COSIMO FERRI RINGRAZIA A ROMA INSIEME

[vc_row][vc_column][/vc_column][/vc_row][vc_row full_width=”” parallax=”” parallax_image=””][vc_column width=”1/1″][vc_gallery type=”nivo” interval=”3″ images=”1629,1630,1631,1632,1633,1634,1635,1636,1637,1638,1639,1640″ onclick=”link_no” custom_links_target=”_self” img_size=”large”][/vc_column][/vc_row][vc_row full_width=”” parallax=”” parallax_image=””][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]Il Sottosegretario del Ministero della Giustizia Cosimo Maria Ferri ha visitato questa mattina la Casa Circondariale femminile di Rebibbia in occasione dell’inaugurazione di una Tensostruttura realizzata dall’Associazione “A Roma, Insieme Leda Colombini”,grazie al finanziamento da parte della Fondazione Prosolidar Onlus.

A margine della cerimonia, Ferri ha dichiarato: “voglio ringraziare l’Associazione “A Roma Insieme Ledia Colombini” per l’iniziativa e per l’impegno dimostrato in questo importante progetto e la Fondazione Prosolidar Onlus per aver reso possibile l’apertura di questa struttura e per l’attenzione al nobile risvolto sociale che essa determina. La creazione di questo spazio si rivolge nella giusta direzione e contribuisce ad umanizzare la detenzione delle donne, facilitando gli incontri con i loro figli in ambienti adeguati ed accoglienti. È indispensabile procedere nel cambiamento culturale intrapreso, affinché possano essere raggiunti importanti risultati dal punto di vista della rieducazione e del reinserimento. Il fattore dell’affettività in carcere non deve essere assolutamente sottovalutato, poiché garantisce al detenuto una finestra con il mondo esterno e permette a quest’ultimo di avere una speranza che possa guidarne il cammino verso il totale e completo reinserimento nella società. Dobbiamo al tempo stesso tutelare soggetti deboli e senza alcuna colpa, come i figli di queste detenute, affinché possano avere uno spazio per incontrare la propria madre e passare del tempo insieme in tutta tranquillità. È necessario l’impegno di tutti per garantire una sicura ed efficace tutela dei rapporti tra i detenuti e la propria famiglia, con il coinvolgimento delle reti territoriali e degli operatori che svolgono la propria funzione all’interno e all’esterno della struttura stessa. La famiglia ha un ruolo e una funzione sociale centrale nel percorso rieducativo e l’iniziativa che siamo qui ad inaugurare segna un importante passo in avanti. I figli di queste detenute devono poter incontrare la propria madre e dare il loro abbraccio a queste donne che stanno pagando per i propri sbagli. Sono certo che questi incontri serviranno anche alle madri per prendere coscienza di ciò che li aspetta alla loro uscita e per seguire convintamente un percorso riabilitativo. Il Governo si è impegnato per cambiare la visione del carcere e rendere la detenzione, un’occasione di riflessione, di ripensamento e di pentimento e non un luogo di sovraffollato, caratterizzato da trattamenti degradanti e ozio, senza una reale finalità di rieducazione. I risultati dei nostri sforzi sono sotto agli occhi di tutti, anche se siamo consapevoli che possa essere fatto ancora molto. Ripartiamo da queste giornate e investiamo di più sulla positiva funzione sociale che deve garantire il carcere.”[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]