CHIESA VALDESE

Siamo lieti di poter annunciare che la Chiesa Valdese ha approvato la nostra richiesta di finanziamento Otto per Mille 2015 per il Progetto per l’ampliamento dellaBiblioteca di Leda che abbiamo realizzato l’anno scorso nella Sezione Nido della Casa Circondariale femminile di Rebibbia.

Il loro sostegno ci permetterà di realizzare delle attività con i bambini e le mamme e soprattutto di poter portare altri libri per ampliare la biblioteca, sia nella Sezione Nido che nella sala colloqui dove si recano in visita i bambini più grandi delle madri detenute.

Siamo orgogliosi e grati alla Chiesa Valdese per aver nuovamente dato fiducia al nostro progetto in cui crediamo molto.

VI SEGNALIAMO QUESTA INIZIATIVA

Siamo un gruppo di ragazzi rom e sinti, non rom, italiani e stranieri, uniti nell’intento di proporre una nuova pagina per il nostro paese, l’Italia.

Vogliamo portare all’attenzione dei media il Manifesto da noi stilato e presentato presso il Senato della Repubblica.

Lavoriamo insieme per un’Italia più giusta.

Invitiamo alla divulgazione del Manifesto (in allegato, oltre ad un breve video promozionale) e delle proposte contenute: toccano temi relativi a giovani, scolarizzazione, lavoro e diritto alla casa.

Per un’informazione senza pregiudizi.

 

visualizza il bando

Roma: firmato un protocollo sulla “Casa famiglia protetta” intitolata a Leda Colombini

[vc_row full_width=”” parallax=”” parallax_image=””][vc_column width=”1/1″][vc_message message_box_style=”standard” style=”rounded” message_box_color=”orange” icon_type=”fontawesome” icon_fontawesome=”fa fa-heart” icon_openiconic=”vc-oi vc-oi-dial” icon_typicons=”typcn typcn-adjust-brightness” icon_entypo=”entypo-icon entypo-icon-note” icon_linecons=”vc_li vc_li-heart” icon_pixelicons=”vc_pixel_icon vc_pixel_icon-alert” css_animation=”appear”]È stato sottoscritto oggi il protocollo d’intesa per l’avvio del progetto della Casa famiglia protetta del Comune di Roma. A firmarlo sono stati il Capo del Dap Santi Consolo, l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Roma Francesca Danese e il segretario generale Fondazione Poste Insieme Onlus, promossa da Poste Italiane, Massimiliano Monnanni.

A pochi giorni dal sopralluogo effettuato da Santi Consolo e da Francesca Danese nella villa sottratta alla criminalità organizzata, situata a Roma in via Kenya 72, per verificare l’idoneità della struttura destinata ad accogliere la prima Casa famiglia protetta, il protocollo formalizza l’impegno dei sottoscrittori per il completamento delle procedure di apertura nei tempi stabiliti dal cronoprogramma già concordato.

LEGGI IL COMUNICATO STAMPA[/vc_message][/vc_column][/vc_row]

IL SOTTOSEGRETARIO COSIMO FERRI RINGRAZIA A ROMA INSIEME

[vc_row][vc_column][/vc_column][/vc_row][vc_row full_width=”” parallax=”” parallax_image=””][vc_column width=”1/1″][vc_gallery type=”nivo” interval=”3″ images=”1629,1630,1631,1632,1633,1634,1635,1636,1637,1638,1639,1640″ onclick=”link_no” custom_links_target=”_self” img_size=”large”][/vc_column][/vc_row][vc_row full_width=”” parallax=”” parallax_image=””][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]Il Sottosegretario del Ministero della Giustizia Cosimo Maria Ferri ha visitato questa mattina la Casa Circondariale femminile di Rebibbia in occasione dell’inaugurazione di una Tensostruttura realizzata dall’Associazione “A Roma, Insieme Leda Colombini”,grazie al finanziamento da parte della Fondazione Prosolidar Onlus.

A margine della cerimonia, Ferri ha dichiarato: “voglio ringraziare l’Associazione “A Roma Insieme Ledia Colombini” per l’iniziativa e per l’impegno dimostrato in questo importante progetto e la Fondazione Prosolidar Onlus per aver reso possibile l’apertura di questa struttura e per l’attenzione al nobile risvolto sociale che essa determina. La creazione di questo spazio si rivolge nella giusta direzione e contribuisce ad umanizzare la detenzione delle donne, facilitando gli incontri con i loro figli in ambienti adeguati ed accoglienti. È indispensabile procedere nel cambiamento culturale intrapreso, affinché possano essere raggiunti importanti risultati dal punto di vista della rieducazione e del reinserimento. Il fattore dell’affettività in carcere non deve essere assolutamente sottovalutato, poiché garantisce al detenuto una finestra con il mondo esterno e permette a quest’ultimo di avere una speranza che possa guidarne il cammino verso il totale e completo reinserimento nella società. Dobbiamo al tempo stesso tutelare soggetti deboli e senza alcuna colpa, come i figli di queste detenute, affinché possano avere uno spazio per incontrare la propria madre e passare del tempo insieme in tutta tranquillità. È necessario l’impegno di tutti per garantire una sicura ed efficace tutela dei rapporti tra i detenuti e la propria famiglia, con il coinvolgimento delle reti territoriali e degli operatori che svolgono la propria funzione all’interno e all’esterno della struttura stessa. La famiglia ha un ruolo e una funzione sociale centrale nel percorso rieducativo e l’iniziativa che siamo qui ad inaugurare segna un importante passo in avanti. I figli di queste detenute devono poter incontrare la propria madre e dare il loro abbraccio a queste donne che stanno pagando per i propri sbagli. Sono certo che questi incontri serviranno anche alle madri per prendere coscienza di ciò che li aspetta alla loro uscita e per seguire convintamente un percorso riabilitativo. Il Governo si è impegnato per cambiare la visione del carcere e rendere la detenzione, un’occasione di riflessione, di ripensamento e di pentimento e non un luogo di sovraffollato, caratterizzato da trattamenti degradanti e ozio, senza una reale finalità di rieducazione. I risultati dei nostri sforzi sono sotto agli occhi di tutti, anche se siamo consapevoli che possa essere fatto ancora molto. Ripartiamo da queste giornate e investiamo di più sulla positiva funzione sociale che deve garantire il carcere.”[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

TEMPO DI INAUGURAZIONI: A REBIBBIA IL NUOVO SPAZIO SOCIALE COPERTO E ALL’EUR LA NUOVA CASA FAMIGLIA PROTETTA INTITOLATA A LEDA COLOMBINI

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E’ stata inaugurata questa mattina la tensostruttura donata dalla fondazione Prosolidar al carcere di Rebibbia, attraverso l’associazione A Roma Insieme Leda Colombini che da oltre 20 anni opera all’ interno del carcere per le donne detenute, madri ( solo 7 in questo momento per fortuna) e non ( le restanti 293). 

L’iniziativa promossa dall’Associazione è preziosa – fa capire una delle educatrici che lavorano a stretto contatto con le donne – perché offre alle detenute, in maggioranza rom, occasioni di confronto e di conoscenza della realta’ che esiste al di fuori del loro mondo, attraverso corsi di formazione, cineforum, ma anche attraverso il gioco o lo sport che le portano in molti casi a crearsi una nuova identità e la voglia di integrarsi nella società una volta uscite dal carcere”. Dello stesso avviso la direttrice del carcere, Ida Del Grosso che ha tenuto a ringraziare A Roma Insieme e la Prosolidar, “senza la quale il nuovo spazio coperto adibito alla “socialità” all’interno del carcere non sarebbe mai esistito”.

Leggi il COMUNICATO STAMPA

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“A ROMA, INSIEME – LEDA COLOMBINI” INAUGURA IL NUOVO SPAZIO “SOCIALE” COPERTO NELLA CASA CIRCONDARIALE FEMMINILE DI REBIBBIA FINANZIATO DALLA FONDAZIONE PROSOLIDAR ONLUS

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Una tensostruttura di 120 mq nella Casa Circondariale Femminile di Rebibbia dove le detenute e le madri detenute con i loro piccoli figli, potranno muoversi in libertà

Il 22 ottobre p.v. alle ore 11.00 sarà la stessa direttrice di Rebibbia, Ida Del Grosso, insieme alla presidente dell’Associazione, Gioia Cesarini Passarelli, al presidente della Fondazione Prosolidar Onlus, Giancarlo Durante accompagnato dal vice presidente, Agostino Megale e al segretario generale, Ferdinando Giglio, a tagliare il nastro del nuovo spazio coperto che contribuisce a fare di Rebibbia femminile un carcere modello. Uno spazio dove tutte le associazioni che operano all’interno del carcere, oltre ad “A Roma, Insieme – Leda Colombini”, potranno organizzare corsi, incontri, seminari, tesi a facilitare il recupero umano e culturale delle detenute (300 quelle attualmente presenti a Rebibbia) nel rispetto dell’articolo 27 della Costituzione. Il progetto, presentato dai volontari dell’Associazione è stato condiviso in pieno dalla Fondazione, costituita da tutte le organizzazioni sindacali del settore del credito insieme alle imprese aderenti all’Abi e all’Abi stessa. “Non abbiamo avuto esitazioni a finanziare l’iniziativa che ci è stata presentata da “A Roma, Insieme – Leda Colombini” con 60 mila euro – dice il presidente di Prosolidar, Gianluca Durante – poiché ci è sembrato importante in questi tempi difficili nel settore carcerario, contribuire ad alleggerire il carico di tensione cui sono sottoposte le donne detenute, specialmente quelle che hanno al loro interno anche i figli piccoli che potranno avere uno spazio per giocare al caldo anche nei mesi freddi”.

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